Amore o Dopamina? Il Fraintendimento nelle Relazioni

Seduta dinnanzi alla tomba di Edith Piaf in una piovosa giornata parigina, immaginavo le sue parole come una zia vestita retrò:

“Non rimpiangere niente bambina, né il bene che ti hanno fatto né il male… Con i miei ricordi ho acceso un fuoco, i miei dispiaceri, i miei piaceri non ne ho più bisogno… spazzati via gli amori con i loro tremoli, spazzati via per sempre. Riparto da zero” (Non, Je ne regrette rien, 1960).

Allora lacrime e pioggia si mescolavano a una forte determinazione: “Riparto da zero”.
Quand’è che ciò che proviamo per un altr* è veramente è amore?
Quand’è delusione, possessione, attaccamento?
Quando solamente un gioco di scacchi, un vizio?

Me ne stavo lì a interrogarmi.
Mia sorella passeggiava per le vie umide e forse anche lei si domandava sull’amore.
Amore e morte.
Nel cimitero di Père-Lachaise volteggiava la sua ombra in smoking e sembrava si beffasse di me. Provavo rabbia e abbandono e non capivo quali sentimenti mi legassero a quell’uomo.
Come si può davvero intuire cosa proviamo?

Durante una relazione non è sempre facile comprendere di che natura siano i nostri sentimenti.
A volte l’innamoramento ci confonde e dopo poco ci ritroviamo a fare lo sporco lavoro degli addii. Altre volte prendiamo i primi appuntamenti sottogamba e poi succede qualcosa: ci cominciano a piacere i difetti, le particolarità e magari anche ciò che inizialmente non ci andava a genio.
Altre volte ci lasciamo ammaliare la mente così tanto da confondere il cuore, da non essere più capaci di sentire, sentirci.
L’amore è un sentimento complesso, si dice vada oltre ogni logica e razionalità.
Tuttavia, la scienza ci insegna che molte delle emozioni che associamo all’amore sono in realtà il risultato di processi chimici nel cervello e questo può portare a fraintendimenti, soprattutto quando si tratta di distinguere tra vero amore e attrazione basata sulla dopamina.

Quando osserviamo un’altra donna è più facile comprendere la natura del sentimento e/o dell’attaccamento che nutre per un uomo.
Ma quando si tratta di noi stesse, il vortice di emozioni e pensieri ci ubriaca a tal punto che nemmeno passata la sbornia riusciamo a decifrare bene cosa ci tiene legate a lui.
Quando ci innamoriamo, il nostro cervello rilascia una serie di neurotrasmettitori, tra cui la dopamina e l’ossitocina. La dopamina è spesso associata alla sensazione di piacere e ricompensa, mentre l’ossitocina è conosciuta come l’“ormone dell’amore” per il suo ruolo nel creare legami emotivi. Questi composti chimici possono creare una sensazione di euforia e attaccamento che, sebbene potente, a volte è solo temporanea.
La difficoltà, quando si procede nella relazione, sta proprio nell’alternarsi tra questi momenti meravigliosi che gradualmente desideriamo sempre di più e quelli bui.
Ogni relazione ha i suoi litigi.
Ma comprendere dove sta il confine tra lo scontro “banale” o costruttivo e quello che ci deteriora è difficile?
Oggi si parla di Narcisismo, Manipolazione, disturbi della personalità.

E come ogni studio e nuova “categorizzazione” dell’essere umano è una grande risorsa per comprenderci, è anche una grande sfida a non fraintenderci.

In alcune relazioni, la manipolazione può giocare un ruolo significativo.
Un partner manipolatore può sfruttare queste reazioni chimiche per creare una dipendenza emotiva, facendo leva su sentimenti di colpa e insicurezza.
Questo tipo di manipolazione può portare a una relazione tossica, dove l’amore è confuso con il bisogno e la dipendenza.
Come possiamo allora distinguere tra il vero amore e l’attrazione chimica?

Mi riportai in Italia quelle riflessioni.
Osservai nei mesi le persone vicino a me.
Feci un po’ di ricerche tra neuroscienze, psicologia e Medicina delle emozioni.
Chiacchierai con ogni donna ne avesse voglia, per lavoro e in amicizia, e notai che con tutto questo nuovo “analizzare”, soprattutto sui social, avevamo una gran confusione in testa.
Qualcuna ovviamente “intossicata” non ammetteva a se stessa l’evidenza dei fatti.
Altre comprendevano la loro situazione e cominciavano lentamente a trasformarla o uscirne.
Altre ancora mettevano in dubbio quello che era sempre stato un sentimento sano, impaurite di essere state travolte in un tranello manipolatorio.

Quali sono i segnali che possono aiutarci a comprendere a che punto siamo con il nostro cuoricino e a quale con la nostra mente?
Mi domandai se poteva essere un buon metro di misura mettere su una bilancia immaginaria il peso dei momenti nutritivi e quelli distruttivi.

Disegnando dei sassi e delle pepite d’oro con tanto di peso scritto sopra.
C’erano situazioni in cui lo sbilanciamento era talmente irrecuperabile che nemmeno la persona coinvolta se ne era resa conto fino a quel momento.
Il controllo e le pretese facevano peso nella parte del malessere. Anche la paura di parlare, le ore passate a piangere da sole, il senso di colpa, il sentirsi stupide, brutte, buone a niente, sostituibili (…). Dalla parte del vero amore c’erano la fiducia, il rispetto, la libertà di esprimersi.
Ma anche le risate, i bei momenti passati insieme, il potersi appoggiare su di lui e piangere.
La voglia di fare l’amore e il non sentirsi “costretta”, il sentirsi bella e l’aver voglia di mostrarlo. Pretendiamo spesso di avere una bilancia piena d’oro e a volte perdiamo uomini che ci amano. Altrettanto spesso sbagliamo a mettere il peso sui sassi e finiamo con uomini che ci manipolano.

L’equilibrio è la caratteristica che dovremmo cercare in una bilancia, no?
Edith come una vecchia zia mi parlava di questo.
Compromesso per un amore sano.
Un amore che ti faceva battere i piedi e dopo un momento te li sollevava da terra. Non un amore che ti fa battere la testa negli angoli di casa e ti fa salire il cuore al petto togliendoti il respiro. Confondere l’attrazione chimica con il vero amore può portare a relazioni insoddisfacenti ma soprattutto dannose per la nostra salute.

Scrivo alle donne, ma scrivo ad ogni essere umano.

Confondere la droga con l’amore ci rende tossici, ma confondere l’amore con la droga rischia di farci perdere i migliori oriental express della nostra vita.
Oggi quando penso a Parigi ricordo i visi scavati da tossici d’amore.

Oggi quando ripenso a Parigi ricordo un amore che mi ha cresciuta.
Il tempo a volte guarisce, altre volte comprendere la differenza tra amore e dopamina è l’unica strada per costruire relazioni sane e durature.
Riconoscere i segnali di manipolazione e dipendenza emotiva può aiutare a evitare fraintendimenti e a cercare un amore basato su rispetto e fiducia reciproca.

Con una bilancia nel taschino e una zia fantasma vestita di velluto possiamo sperare di trovare un amore che non solo ci faccia sentire bene, ma che ci permetta anche di crescere come persone di ogni genere e orientamento.

O forse… sono solo pippe mentali di una donna.

Nataly Write

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